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Coronavirus tra flessibilità, fiducia e disciplina: l’intervista con Gianluca Spadoni
Coronavirus tra flessibilità, fiducia e disciplina: l’intervista con Gianluca Spadoni
  La mentalità

L’emergenza  Coronavirus che stiamo vivendo in questi giorni spinge un po’ tutti quanti noi a porci degli importanti interrogativi, su cui si rende necessario, per ogni singolo individuo, maturare delle profonde riflessioni di carattere umano e lavorativo.

Per questo, sulla base di un “contatto umano” a cui non vogliamo rinunciare, proprio in questo periodo così delicato, abbiamo deciso di fare una diretta con Gianluca Spadoni, un imprenditore che ha alle spalle circa 25 anni di lavoro e che nella nostra diretta ha voluto dirci la sua su come affrontare questo periodo così difficile per tutti.
 

In momenti così particolarmente caotici e delicati dobbiamo lasciar spazio alla fiducia, alla lucidità e alla speranza.  Ma soprattutto riconoscere il valore della flessibilità, imparando ad acquisire nuovi paradigmi comportamentali per vincere la situazione in cui ci ritroviamo.

Proprio da questo concetto parte Gianluca Spadoni, titolare di 2 società e socio in altre 7: dalla flessibilità. Sicuramente per molti imprenditori, la flessibilità è una componente imprescindibile per la gestione ordinaria di un’impresa. Tuttavia quello che oggi conta è aumentare la consapevolezza del significato stricto sensu di questo concetto.
 

Si rende indispensabile oggi per un imprenditore assumere un ruolo guida che possa ispirare e accompagnare  tutti i dipendenti e collaboratori in un processo di crescita umana e professionale che si faccia promotrice di un cambiamento fruttuoso.  “L’azienda è fatta di persone. Se le persone crescono, le aziende crescono.”

L’approccio da adottare, sottolinea Spadoni, richiede dunque grande responsabilità e consapevolezza. Si tratta dunque di un approccio collettivo, secondo cui non vi deve essere un pensiero egoistico, individuale e autoreferenziale, ma dovrà coinvolgere e intercettare tutto ciò che ci sta intorno.

Non c’è spazio per la paura. Perché la paura annichilisce e azzera tutto, anche ciò che c’è di buono conducendo tutti in uno stato di smarrimento da cui è difficile uscirne fuori. Tra la paura e la speranza, è quest’ultima a dover vincere. Dipende unicamente da noi, sottolinea Spadoni.

 "dobbiamo lasciar spazio alla fiducia, alla lucidità, alla speranza e riconoscere il valore della flessibilità"

In questo momento ogni singolo ha il dovere di adattare le proprie abitudini di vita e di rimodularle in base alle esigenze che si sono venute a creare per diminuire il picco del contagio e vincere contro il virus. Basta stare a casa, studiare, concentrarci su attività finora accantonate per mancanza di tempo, non serve molto, ricorda Spadoni.
 

Ci vorrà pazienza, ma una volta compreso il valore di questi accorgimenti messi in atto la strada sarà tutta in salita, per il “dopo” che ci aspetterà e che non ci troverà impreparati. L’importante sarà dunque avere in mano una visione e una strada da percorrere senza farsi prendere da paure fuorvianti e controproducenti.
Nel momento in cui acquisiamo consapevolezza dei nostri limiti ed impariamo ad affrontarli, ricorda Spadoni, mettiamo in atto un processo di crescita. Sono questi gli insegnamenti che questo periodo ci sta rilasciando.  

Sprovvisti di disciplina, fiducia e speranza sarà molto difficile superare questo momento. Non c’è tempo per farsi prendere dalla paura, ma c’è bisogno di mantenere viva nella nostra consapevolezza la prospettiva positiva di un “dopo” in cui tutti ne risulteranno vincitori. 


Seguiranno altre interviste e confronti sul tema con imprenditori e professionisti della nuova era!

A presto!

Andrea Maurizio Gilardoni

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Post scritto da: Andrea Maurizio Gilardoni
Genitore, Formatore ed Imprenditore della nuova era