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Comprare casa per andarci a vivere oppure… diventare finanziariamente libero?
Comprare casa per andarci a vivere oppure… diventare finanziariamente libero?
  La mentalità

Oggi andremo a scardinare un luogo comune, a minare una certezza “tutta italiana”: quella che ha portato una percentuale altissima di italiani, appunto, ad accendere un mutuo per acquistarsi la prima casa.
Andremo a dimostrare che “contrarre un mutuo di 15, 20, 30 anni, per acquistare la casa dove vivere, è un lusso, una cosa davvero da ricchi.”

"Andrea, ma sono proprio le persone che non dispongono di liquidità, quelle costrette a farsi prestare i soldi.  Su, dai, non scherzare! Dire che il mutuo è un lusso, che è una cosa da ricchi, sinceramente mi sembra una boutade".

Ebbene, seguitemi per qualche riga e vi dimostrerò che la mia è un’affermazione fondata su dati di realtà.  Ma vediamo perché.

Che cosa succede quando compri casa con un mutuo?

Una cosa bellissima: fatto il rogito, entri in possesso del fatidico mazzo di chiavi, quello che ti farà sentire “finalmente a casa tua”. Quello che ti metterà nella condizione di smetterla di buttare i soldi per l’affitto.
Dal punto di vista psicologico, l’effetto è straordinario. Si ha la netta sensazione di essere diventati proprietari dell’immobile prescelto; si festeggia l’evento, si brinda, si fanno un sacco di progetti divertenti: ristrutturare, arredare, trasferirsi.

Stiamo però facendo confusione: confondiamo, cioè,  il concetto di “proprietario” con quello di “intestatario” dell’immobile.

Esserne l’intestatario ti pone inoltre situazione di dover rispondere di tutti i costi generati dalla “proprietà”: una situazione scomoda e svantaggiosa. Infatti, il vero proprietario dell’immobile è chi ha erogato il mutuo, non tu.  Tu ne sei soltanto il custode e il responsabile. Le tasse sono a tuo carico. La manutenzione è a tuo a carico. La responsabilità civile e penale verso terzi per eventuali danni legati al possesso dell’immobile è a tuo carico.

"E vabbè, è naturale, dirai tu. Chi ci vive in quella casa? Chi se la gode? La banca o il sottoscritto?"

Sì, è vero. Il privilegio dell’uso è tuo. E, in fondo, se il conto da pagare fosse finito qui, ci si potrebbe stare. Il costo dell’immobile, però, non si limita soltanto a quella lunga sfilza di rate da pagare e di rogne da risolvere: se fosse solo quello l’effetto, avrebbe quasi ragione chi dice che “è meglio il mutuo dell’affitto, che così almeno non butto via i soldi.”

Invece, tutto questo non è nulla se paragonato a quell’invisibile perdita che accompagna l’accensione del mutuo. 

"Cosa, una perdita invisibile? Andrea, stai giocando a fare il misterioso?"

Non sono io che nascondo, è lei, questa perdita, questo fattore trascurato e tuttavia non trascurabile, a essere tenuta nell’ombra. Ed è una perdita che, una volta posta in evidenza, ci farà desistere da una simile operazione.

Forza, Andrea, smettila di giocare con la nostra curiosità.

Ebbene, adesso ve lo rivelo: questo fattore si chiama:

AZZERAMENTO DELLA LEVA FINANZIARIA

"Leva finanziaria? Andrea, spiegati meglio"

La leva finanziaria è la potenzialità di credito cui hai accesso in un dato momento. È molto semplice da intuire e da quantificare.

Chiediti: in questo momento, considerando il mio reddito, tenendo conto delle eventuali rate di rimborso debito o di mutuo, quanto sarei in grado di ottenere da una banca o da una finanziaria?

Ecco, la X che risponde a quel “Quanto” è la tua leva finanziaria.

Supponiamo che tu abbia un reddito X che ti dà la possibilità di ottenere un prestito Y.
Vai in banca, mostri il tuo 730, il tuo 740, il tuo bilancio aziendale e chiedi qual è l’importo che la banca è disposta a erogarti a fronte di quel reddito.

Bene: quell’importo è la capienza della tua leva finanziaria.

Ora, supponiamo che la tua leva finanziaria sia di 100.000 euro.  Se accendi un mutuo di quell’importo, quale sarà la tua leva finanziaria un secondo dopo aver firmato il rogito?

È evidente che si è azzerata. Qualunque cosa ti succeda, tu non hai più accesso al credito.

E questo, l’azzeramento della leva finanziaria, l’inaccessibilità al credito, è la vera pecca dell’operazione.
E non solo se proviamo a immaginare eventi futuri sfavorevoli: no.
Potrebbe darsi che, due, tre anni dopo aver acceso il mutuo, ci s’imbatta in un’occasione di investimento veramente allettante: ma il mutuo ci ha reso finanziariamente impotenti.
Questo sì, che è davvero grave, oserei dire, tragico.

"Accidenti, Andrea, ma c’è una soluzione?"

Certo che c’è! Sono un business coach, non un menagramo.

La soluzione c’è, ed è più semplice di quanto si possa credere: usa la tua leva finanziaria per generare profitto.  Non per incastrarti in un debito di lunga durata, ma per liberarti addirittura dal debito che la vita ti presenta giorno dopo giorno poiché i nostri bisogni sono costanti e costantemente da soddisfare.

Se la banca ti presta dei soldi per acquistare una casa, tu prendili, ma usali bene: usali per raddoppiarli, triplicarli, moltiplicarli. Finché un giorno, e non sto scherzando, sarai tu a prestarli a lei. E questo anche partendo da una situazione apparentemente senza via d’uscita: un mutuo, una busta paga, sono sufficienti a innescare il processo di arricchimento che ti renderà, lo ripeto, finanziariamente libero.

Bisogna, però, imparare ad acquistare.  Ricordati, infatti, che “L’affare si fa quando si compra, non quando si vende.” 

Naturalmente, bisogna sapere come fare: si possono acquistare immobili all’asta, a stralcio, dai don’t wanter, e così via, e te ne parlerò approfonditamente in un prossimo articolo.

Ricapitoliamo intanto quanto detto finora:

         AZIONE  1                                                                               RISULTATO 1

          accendi un mutuo per acquistare la casa in cui abitare                                lavorerai per pagare il mutuo

         AZIONE 2                                                                                RISULTATO 2

          accendi un mutuo per fare compravendita immobiliare                               il mutuo lavorerà per te.


Spero di averti dato uno spunto di riflessione e di aver fatto nascere in te il desiderio di approfondire questo argomento delicato, soprattutto per noi Italiani, che, per cultura, abbiamo un forte attaccamento alla terra e alla casa.

In uno dei prossimi articoli ti indicherò alcune strategie per facilitarti l’accesso al credito. Perché, ovviamente, senza il motorino di avviamento, il capitale iniziale, la “macchina che fa soldi” non può partire!
Ti insegnerò quali informazioni prendere sugli istituti a cui chiederai il finanziamento; perché, se loro hanno il dovere di informarsi su di te, anche tu hai quello di informarti su di loro.  Ed io sono il tuo coach, non il loro. E, in questo momento, mi sta a cuore la tua sorte. Che poi, coincide con la loro. Perché, se tu farai affari, anche l’istituto di credito li avrà fatti insieme con te.  Stanno facendo cassa o impiego? Queste e altre sono cose che dobbiamo sapere, se non vogliamo perdere tempo!

E noi, il tempo, non vogliamo gettarlo via. E vogliamo arrivare prima possibile al successo.
In seguito, t’insegnerò a comprare bene, a comprare a stralcio, alle aste, dai don’t wanter e così via. Perché ricordati, e lo ribadisco, “l’affare si fa quando si compra, non quando si vende.”

Bene, per oggi è tutto.
Lascia un commento sulla mia pagina https://www.facebook.com/gilardoniandreamaurizio, sarò felice di sapere cosa ne pensi e di risponderti.

Ciao, grazie per l’attenzione e… a presto.

Andrea 



 

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Post scritto da: Andrea Maurizio Gilardoni
Genitore, Formatore ed Imprenditore della nuova era